Lettura della buonanotte: "Domani inventerò"

"Ai confini della noia ci sono tonnellate di idee"

Agnès de Lastrade e Valeria Docampo, Domani inventerò, Terre di mezzo, 2014.

Nella mente di Agnès de Lastrade e Valeria Docampo, autrici di Domani inventerò Terre di mezzo, ci devono essere stati momenti importanti di noia per aver scovato al confine un'idea di libro come questo.

Questa è la storia di un orso blu piccolissimo, una sorta di orso lillipuziano, in grado di trasformarsi in tutto ciò che individua come confine di qualcosa; non fa niente che si tratti di ghiaccio ai confini dell'inverno, di batuffoli ai confini dei sogni, di granelli ai confini del mare, di lacrime ai confini del dolore. Lui va oltre, non si sa cosa faccia oggi, ma si sa con certezza che domani diventerà qualcos'altro fino alla fine dei confini. 

"Ai confini di ogni confine
c'è l'ignoto. Se salto dove andrò?
E se c'è qualcosa di brutto? O di sbagliato?
E se c'è qualcosa di nuovo?"
"Domani inventerò"

Raccontarvi questo libro è assai difficile, dovrei saper dire come il giallo rincorra il blu pagina per pagina, come l'orso si trasformi in ogni superamento di ciascun confine. Inutile, le parole di questo albo sono la sua grandezza, accompagnate dalle illustrazioni meravigliose e morbide, accoglienti. 
Questo duo di autrice e illustratrice ha già dato prova di pura poesia nella La grande fabbrica delle parole sempre edito da Terre di mezzo in Italia che così tanto ci è piaciuto, in questo nuovo albo la parola è ancora tema centrale del libro e della narrazione ma da oggetto diventa soggetto, riesce ad impersonificare attraverso improbabili neologismi le metamorfosi dell'orso. 
La narrazione sembra tanto astratta e sottile eppure arriva subito, alla prima lettura. Le riletture poi ci permettono di vedere tra le righe, di cercare i punti di giallo e blu e tutto ciò che vogliamo vederci ma il testo colpisce di per sé e sicuramente dai 5 anni in su può essere sempre apprezzato in maniera diversa per ogni età ed ogni frangente.

Da due sere rileggiamo questo albo in cui Terre di mezzo dà l'ennesima prova di saper scegliere esattamente cosa pubblicare (di questa casa editrice ci siamo occupati anche con un albo che adoriamo: Cane nero, e di saperlo fare anche con delle scelte editoriali e grafiche aderenti a ciascun progetto editoriale, come in questo caso il formato quadrato con la costa in tela, a cui ci hanno spesso abituato le edizioni Orecchio acerbo. D'altra parte l'albo in sé ha un'estrema cura anche nelle scelte grafiche che alternano l'illustrazione orizzontale delle due pagine in cui si fa prova di ogni confine, a quella verticale in cui c'è la personificazione del superamento in "formato orso" e in forma di parola. Solo l'ultima pagina, che dà il titolo all'albo presenta un superamento ancora basato sulle due pagine leggibili in orizzontale, quasi a non concludere la metamorfosi ma a lasciare spazi aperti. In effetti "domani inventerò" non chiude ma apre la narrazione, in tutti i sensi.

Lara cosa ti piace di questo libro?
La storia
Perché? Che storia è?
Quella di un orso che vuole attraversare tutti i confini.

Domani inventerò è proprio questo, la storia del confine e del suo perenne attraversamento.

E voi che confine avete provato oggi? E domani cosa o chi diventerete?

Io "domani m'infavolerò". 


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