"Il GGG" di Roald Dahl

Mentre da più lati si comincia, o più che altro si continua a scrivere e ragionare dell'opera di Dahl, in vista del centenario ma direi anche solo in vista della grandezza di un autore che ha rivoluzionato l'idea stesa dei libri per bambini, eccoci giunti alla quarta "puntata" della nostra rubrica dahaliana a cura della preziosa Adolfina de Marco.

Dopo Furbo, signor volpe, La magica Medicina e Boy ecco a voi oggi l'opera che per me è esattamente il correlativo oggettivo dell'autore implicito Roald Dahl...il GGG. Il Grande Gigante Gentile!

Depositari di grandi conoscenze e spesso sovrapposti agli orchi, i giganti popolano da tempi remoti le pagine dedicate alla letteratura. 

Nella narrativa per ragazzi, questi esseri dalle dimensioni sovrumane solleticano la curiosità e la fantasia dei piccoli lettori mettendo subito alla prova il loro coraggio e…l’astuzia. Ricordiamo Jack e il fagiolo magico, Il gigante egoista di Oscar Wilde, il gigante Hagrid nella saga di Harry Potter e I giganti e i Jones di Julia Donaldson, senza dimenticare, tra gli albi illustrati, il recente capolavoro di Cho Whon hee I giganti e le formiche (Orecchio Acerbo).

Non si può, dunque, parlare di Roald Dahl senza citare uno dei suoi personaggi più amati: il Grande Gigante Gentile, alias Il GGG (edito da Salani e illustrato da Quentin Blake).

Il libro racconta l’avventura di Sofia, una bambina orfana, che incontra, o meglio viene sorpresa da questo essere, nell’Ora delle Ombre, la più terribile, quella zona liminare tra realtà e...il sogno? Forse. 
illustrazione di Quentin Blake
Il gigante se ne va in giro per la città con una tromba e una valigia dal contenuto, ancora una volta, magico: i sogni per i bambini; è un gigante allampanato, dal viso rugoso e dalle orecchie grandi “come le ruote di un camion” è un particolare tipo di gigante-soffia-sogni che cerca di parlare la stessa lingua di Sofia con risultato comico. 
Dice, infatti, che desidera cavalcare un elefonte jumbetto e mangiare frutti sugosi invece dei soliti cetrionzoli che si trovano nel Paese dei giganti. Più che una lingua, quella del GGG sembra un esercizio di canto, il che ben si addice alla sua sensibilità. 
Con il GGG, Sofia è iniziata ad una nuova visione dell’esistenza nella quale, oltre a conoscere i giganti Inghiotticicciaviva, Ciucciabudella e i loro compagni razziatori di bambini, è possibile collezionare i sogni, imbottigliarli, classificarli e vedere che i loro brandelli dispersi nell’aria possono riunirsi e diventare interi per tornare nel Paese delle Nebbie

Quello tra il gigante e la bambina, è un incontro che non può rimanere improduttivo: sottoscritto un patto di muta ed eterna fedeltà, trovata l’intesa, i due decidono infatti di soffiare un sogno alla Regina per impedire ai giganti di mangiarsi i bambini. 

Il piano è collaudato e i giganti, grazie al GGG e a Sofia non mangeranno più bambini ma solo “cetrionzoli”, con qualche speranza di poter un giorno assaggiare altri frutti gustosi in accordo con i bambini solidali. 

Una penna sagace, quella Dahl, che gioca con la lingua e costruisce uno stile allusivo, che trabocca di rimandi e intrecci con la realtà quotidiana della quale ogni lettore può diventare prezioso depositario di conoscenza, come i giganti ma soprattutto come il Grande Gigante Gentile
In quest'anno di celebrazioni, in attesa del 16 settembre, giorno di nascita di Dahl, in estate uscirà l'adattamento cinematografico del GGG firmata niente di meno che da Steven Spielberg, grande regista che dopo le prove, secondo me (qui è Roberta non più Adolfina che scrive) magistrali di Tim Burton con la Fabbrica di cioccolato, proverà a dare voce e corpo ad un personaggio di Dahl, chissà cosa ne verrà fuori!
The BFG poster

Se agli adulti umani serve un orecchio acerbo per riuscire ad ascoltare la lingua e i racconti dei bambini, ai giganti ci vogliono delle orecchie enormi come paraboliche per captare i suoi provenienti dal piccolo mondo dell'infanzia. 

Che siamo semplici umani o Grandi Giganti il punto è sempre lo stesso: trovare l'orecchio più adeguato all'ascolto dei pensieri grandi di ogni bambino!


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