Gli albi illustrati di divulgazione

Il 19 marzo si avvicina e riprendendo anche in parte il discorso di ieri sulla lettura vorrei affrontare in breve, in parte...insomma come e quanto posso fare con lo strumento del post di un blog, il tema degli albi illustrati di divulgazione a cui sarà dedicato il workshop con Giulia Mirandola tra 10 giorni in Querini.

Comincerò rilevando un'anomali tutta interna alla natura della Letteratura per l'infanzia: all'interno di questa definizione di comodo su cui esiste un intenso dibattito critico (un giorno vi racconterò delle varie definizioni che si stanno e si sono tentate) vengono inclusi non solo i testi, di ogni genere e tipologia, di natura letteraria, ma anche i libri di divulgazione.
A nessuno verrebbe mai in mente di includere nella storia della letteratura un libro di teoria, un libro di scienze, una propedeutica a qualche materia e via dicendo; allo stesso modo a nessuno verrebbe mai in mente di definire una letteratura "per operai" "per casalinghe" "per latinisti" "per immigrati" ecc. però una per l'infanzia esiste...strano no?

Strano fino a un certo punto, i cortocircuiti sono tanti, in parte ne ho accennato anche ieri, ci sto lavorando molto in questo periodo per via di un saggio che sto scrivendo, ma il primo, forse il "fraintendimento creatore" sta nella parola "infanzia". Un'infanzia che nel suo essere sempre guardata dall'alto dell'età adulta è sempre sminuita e vista come un qualcosa a sé, ma non con la volontà, che potrebbe avere qualcosa di positivo, adeguare forme, modalità ecc. alle necessità e competenze di ogni età che la persona piccola attraversa, bensì con l'intento, credo la maggior parte delle volte involontario (funziona quasi come un riflesso incondizionato e per questo chi riesce a starne fuori deve avere sempre le antenne belle dritte), di fare un mucchio e tenerlo a sé.

Solo così è possibile che nella locuzione "letteratura per l'infanzia" possano entrare, insieme a testi letterari di ogni forma, anche quelli di divulgazione e della scolastica più becera. Non vi pare?

Da qui parto e prendo le mosse per raccontarvi, oltre all'esistenza di buoni libri schiettamente e apertamente divulgativi che non mirano ad altro ma fanno bene il loro "dovere,  della possibilità di poter davvero, e non  per pregiudizio ma per qualità, trovare un punto di contatto tra letterarietà, bellezza estetica e divulgazione. Ci riescono alcuni albi illustrati di divulgazione.
Contemporaneamente si sta aprendo la strada, credo oltremodo fertile, per cercare forme letterarie da dare a generi divulgativi in grado di catturare l'attenzione del bambino, un bellissimo esempio che credo avrà molti, e speriamo buoni, emulatori, è la guida di Cagliari in forma di romanzo scritta da Luigi Dal Cin di cui potete leggere qui.

La differenza, si badi bene, tra letteratura e divulgazione resta sempre nel obiettivo del messaggio dell'opera che nel primo caso deve essere un obiettivo finalizzato alla narrazione pura, alla creazione estetica, nel secondo deve invece mediare un contenuto.

Il fatto che il Premio Andersen italiano preveda una sezione dedicata esplicitamente al "miglior libro di divulgazione" e che questo sia generalmente un albo illustrato con straordinarie capacità narrative in grado di mediare un contenuto scientifico, mi pare molto significativo in tal senso.
La divulgazione mediata dall'illustrazione o comunque dall'immagine credo sia la sua vera ossessione. Il campo della divulgazione è vastissimo e comprende dentro ogni sorta di disciplina, di "materia", per cui non entrerò nello specifico data la vastità, quello che mi interessa è suggerire la possibilità di "fare" storia, scienza, geografia, matematica o quello che volete voi attraverso l'uso di albi illustrati di grande potenza e qualità iconografica.

Il doppio risultato, se si comincia a concepire questa possibilità e ad intuirne le potenzialità anche in ambito scolastico, è quello di mediare attraverso la bellezza di un libro di alta qualità un contenuto, quindi accostare il piacere della bellezza, talvolta anche della scrittura, ad un contenuto da, in qualche modo, "assimilare". Rodari diceva che con il riso i bambini imparano meglio, è vero. Con la bellezza, e magari anche il riso insieme, i bambini imparano ancora meglio!

Ma vi faccio qualche esempio di albo di divulgazione, scusatemi sono di parte e inizio dal mio preferito:
AndirivieniIsabel Minhòs Martins e Bernardo Carvalho, La Nuova Frontiera Junior, 2013, premio Andersen 2013 per il miglior libro di divulgazione.

Tondo tondo e quadrato,  di Fredun Shapur, Topipittori. 

A modo suo anche Piuma potrebbe introdurci all'ornitologia....

O Zio Ventone alla rosa dei venti!

Con Quanti siamo in casa edito da Topipittori, si fa una anatomia piuttosto particolare, ad esempio.

,

Bisogna dire che sul tema della natura e del corpo umano o della nascita della vita le possibilità sono davvero strabilianti e molteplici, dalla Mela e la farfalla di Iela Mari a tutti i libri del genere che ci possono venire in mente, alla fine accade che, come a me adesso, si riesce a vedere possibilità di raccontare la natura e la vita in forma di albo dappertutto. La pregiudiziale resta però sempre una: l'assoluta e indiscutibile qualità. La mediazione poetica ed estetica è in questo contesto fondamentale e imprescindibile altrimenti avremo "semplicemente" un bel libro di divulgazione e ci sono case editrici specializzate e bravissime nel farli (tanto per non smentirmi mai faccio presente che in commercio la maggior parte non rientrano in questo filone di divulgazione di qualità di tutto rispetto).

Naturalmente quando si tratta di mediare l'arte l'albo gioca in casa e le possibilità diventano tantissime e molto diversificate, dall'albo illustrato di Bimba Landmann Come sono diventato Marc Chagall edito da Atebambini o ai capolavori che io adoro di Fausto Gilberti i suoi sottilissimi Pollock o Klein, alla innovativa collana di PiPPo di Topipittori dove con le opere d'arte si gioca in maniera del tutto particolare.

Insomma, di materiale ce n'è sin che si vuole, l'importante è capire il funzionamento e cercare un albo che, se vogliamo può mediare un contenuto, e se no ce lo godiamo e basta. Narrazione, illustrazione, divulgazione diventano un tutt'uno e credo che, con molto impulso anche dall'estero, la Media Vaca per esempio in Spagna lavora moltissimo in quest'ambito e da poco anche le Ecole des loisirs, leggi Babalibri in Italia ha aperto a questo nuovo fronte,; così come per esempio lo stanno facendo altre case editrici con progetti specifici, ad esempio, sulle disabilità, come la collana di Kite scritta da Dal Cin e illustrata da Chiara Carrer....ma questo è il prossimo post in programmazione e quindi vi lascio con la suspance!

Con Giulia Mirandola sabato prossimo abbiamo deciso di concentrarci su...matematica e osservazione...o almeno così mi pare dal titolo "conto guardo e racconto"...vi racconterò e per i fortunati che hanno trovato posto al corso, ci vediamo il 19 in Querini!






Etichette: , , , , , ,