"Sei zampe o poco più"

Non so cosa darei per conoscere i nomi di tutti gli animali, dai più piccoli ai più grandi dai volatili ai mammiferi ai marini ecc. ecc. 

Il mio problema è che per alcune cose mi prende una smania enciclopedica che necessariamente poi produce una direttamente proporzionale frustrazione intellettuale.

Il nome, per me - che da sempre sono una calviniana fatta e finita e vi invito a ritornare, se ancora non ci siete mai passati, nel luogo letterario del La strada di San Giovanni -, è l'essenza della cosa. Curioso in realtà e piuttosto ingenuo pensarlo, me ne rendo conto, non è detto che basti ricordarsi il nome per sapere di cosa si sta parlando, cosa si sta osservando, e tuttavia....

Quando si scatena lo spirito catalogatore ed enciclopedico, nei bambini è innato fortunatamente, la memoria è più vigile, le sinapsi più oleate e l'occhio più attento per cui è davvero assai raro che si possa memorizzare un nome senza il suo correlativo oggettivo.

L'essere è il suo nome

Per me è ancora così. Dunque quando incappo in qualcosa che appaga la mia necessità di conoscenza ordinata sono banalmente felice.

Mi è successo con  Sei zampe o poco più albo illustrato di Geena Forrest per giovani (e meno giovani) entomologi appena edito da Topipittori e che inaugura la nuova collana PiNO - Piccoli Naturalisti Osservatori - (che fa evidentemente il paio con PiPPo la Piccola Pinacoteca Portatile).


Non so se la signora Forrest abbia mai fatto un ragionamento esistenziale sul proprio nome, se non l'ha fatto dovrebbe, ma di sicuro molto si è dedicata alla catalogazione naturalistica, in questo caso specifico degli insetti. 

Sei zampe o poco più in realtà di insetti ne presenta solo alcune categorie, per ovvie ragioni di opportunità, ma fa una scelta azzeccatissima, a mio parere, per portarci nello sconfinato mondo a sei zampe: crea delle tavole di catalogazione dei tipi di zampe, dei tipi di ali, dei tipi di antenne. Una catalogazione enciclopedica delle sezioni del corpo dell'insetto perché l'apprendista entomologo con si limiti (e sarebbe già bello così per me) a riconoscere l'immagine che lei ci propone nel ronzio che abbiamo nell'orecchio; bensì sia in grado da solo di analizzare ogni componente del piccolo essere vivente per poi trarre le proprie conclusioni riguardo la categoria di appartenenza. 




Quello che l'albo ci propone non è la catalogazione ma è l'osservazione diretta che può trovare avvio e riscontro nei testi, ma soprattutto nelle illustrazioni proposte dalla Forrest.

D'altra parte imparare nomi di insetti, magari anche saperli riconoscerli su carta e perdersi la componente empirica all'aria aperta di tutto ciò sarebbe davvero non solo un peccato ma un ben sterile esercizio di stile.
Per osservare gli insetti così bene a volte può essere necessario catturarli per qualche minuto senza far loro del male né rischiare punture. 

Bene, mi è proprio piaciuto l'avvio di questa nuova collana di Topipittori e aspetto li prossimo...chissà quante zampe avrà, se avrà zampe...o che ali...aspetto e intanto mi godo il ronzio!

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