"Alice nel paese nelle figure". Per chi cade nei libri

Ci sono bambini (e personaggi) che cadono nei libri come Obelix nel pentolone della pozione magica.

Ci sono bambini (e personaggi) che cadono dappertutto, persino nei libri, specie se si chiamano Alice. Un nome e un destino "cascherino"...., quanto meno da 150 anni (esatti!) a questa parte!

Che sia dentro se stessi, come l'Alice di Carrol, dentro l'onirico, come le tante tantissime splendide alici degli artisti ed edizioni più disparate (ci tornerò con calma prima della fine dei festeggiamenti di questo 150° anniversario!)....oppure dentro ad un libro, come accade alla piccola, anzi piccolissima Alice di Rodari, l'attitudine a ruzzolare è qualità indiscussa delle alici!

libro
Gianni Rodari, Anna Laura Cantone, Alice nelle figure, Edizioni EL.
Alice nelle figure, oggi edita da El con le belle illustrazioni di Laura Cantone è solo una delle cadute che la piccola protagonista rodariana affronta ed è quella che mi intriga di più perché crea maggiormente un cortocircuito con la filosofia dello "smontaggio" e la rielaborazione delle storie che Rodari va sistematicamente compiendo negli anni Sessanta.

Alice cade in un libro di favole e scombina tutti i piani con un'ironia esilarante: le capita di atterrare sui piedi del principe Filippo che sta proprio allora arrivando a svegliare la bella addormentata quando Aurora si sveglia per il tonfo di Alice, e si cruccia perché così la fiaba è tutta sbagliata! Naturalmente questo passaggio è molto divertente per i bambini che conoscono bene la storia ma lo è anche per i narratologi che si potrebbero a lungo interrogare sul fatto che i protagonisti sono consapevoli del loro destino... è perché si trovano in un libro già letto tante volte? O perché sono attori che conoscono la parte a memoria e non vogliono che le loro battute siano scombinate?

Forse la seconda opzione risulta più intrigante da tutti i punti di vista, e permette al lupo di non smuoversi più di tanto per l'arrivo di Alice al posto di Cappuccetto rosso... a lui hanno detto che si deve mangiare una bambina e una vale l'altra tutto sommato. Ma hailui, Alice conosce i suoi diritti e soprattutto quelli che differenziano il lettore dal protagonista e gli risponde:
"Lei non ha il diritto di mangiarmi!" (certo, solo i lupi delle fiabe hanno diritti sulle bambine!)
"Né a pranzo né a cena?"
"Ma nemmeno a colazione!" dice Alice racchiusa nell'illustrazione della Cantone in una scatola di corn flakes!

E per la paura ruzzola più in là di qualche decina di pagina per incontrare il gatto con gli stivali che le intima di dire che anche lei fa parte dei possedimenti del Marchese di Carabà! Ma se il gatto è furbo, Alice è onesta e si rifiuta categoricamente di mentire guadagnandosi la messa fuori dal libro perché chi vuole stare nelle favole deve rispettare le regole delle favole, e la menzogna è perfettamente logica, anzi, garanzia della realtà parallela che la narrazione può sviluppare!

Il gatto col "sorriso più svelto di un'ape" (ma quanto bella è questa espressione!) prende la bambina refrattaria alla logica favolistica e la rimette al suo posto, fuori dal libro dove la pioggia è finita (l'omino della pioggia deve aver chiuso i rubinetti), il cielo splende e si può correre in cortile a giocare...fino alla prossima caduta!

Alice torna in molte forme e in molti libri di Rodari tutti editi da El e Einaudi Ragazzi (che sono dello stesso gruppo editoriale): dalle originarie due favole presenti in Favole al telefono del 1962 e da quelle narrate sul Corriere dei piccoli negli stessi anni, la casa editrice oggi propone anche nuove raccolte come Le favolette di Alice o gli "Album di Gianni Rodari" in una singola storia si fa albo illustrato come Alice cascherina illustrata  Elena Temporin o la nostra paladina odierna Alice nelle figure.

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